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FIDAL

Tortu Giacomo IMG 4701Il 25 gennaio Giacomo Tortu ha compiuto 25 anni: un traguardo importante per il capitano dell’Atletica Riccardi Milano 1946, duecentista e studente in Filosofia che nel 2018 si appresta a vivere la decima stagione in maglia verde: la prima, nel 2009, fu subito impreziosita dal titolo italiano del mezzo giro di pista tra gli Allievi. Per celebrare il primo quarto di secolo di capitan Tortu riproponiamo l’intervista realizzata subito dopo l’investitura come capitano la scorsa primavera.

Giacomo Tortu capitano dell’Atletica Riccardi Milano 1946: come ti suona?

«È un grande onore e un riconoscimento per me importantissimo: sapere che il presidente Sergio Tammaro ha pensato a me come punto di riferimento mi fa molto piacere. Sono molto affezionato al ricordo di Renato Tammaro e della sua Riccardi».

Oggi mercoledì 5 aprile è il secondo anniversario della scomparsa del “papà” dell’Atletica Riccardi: come è nato questo legame?

«Mi aveva conosciuto attraverso il Ragazzo Più Veloce di Milano (Giacomo vinse la manifestazione in terza media nel 2007 e fu secondo l’anno precedente, ndr): il primo ricordo che ho della Riccardi è la lettera che Renato mi scrisse a mano e mi inviò per invitarmi a entrare nella società. Era il 2008, avevo 15 anni, vestivo ancora i colori della Besanese: fu la molla che mi fece innamorare del verde. Devo molto a Renato Tammaro».

Come sarà il tuo 2017 da capitano?

«Faro “l’ultrà” di tutti i ragazzi appena arrivati in Riccardi in ogni gara che disputeremo, a partire dalla prima fase regionale dei Societari (a Busto Arsizio il 6-7 maggio, ndr). Ho conosciuto Andrea Romani e Alessandro Sibilio: ho avuto l’impressione di ragazzi semplici e umili, qualità che hanno sempre fatto la forza di questa società. Vorrei portare bene come capitano: quest’anno puntiamo a riprenderci lo scudetto».

E da atleta?

«Non sono mai stato così carico e non ho mai lavorato come quest’anno. Metto il 100 per cento in ogni allenamento: la meta non conta quanto il viaggio».

All’università studi Filosofia: chi è il pensatore cui trai ispirazione per la tua carriera atletica?

«Protagora, Gorgia e i filosofi della parola: tutto ciò che posso rendere credibile con la parola può esistere. È un concetto fonte di grande motivazione personale».

Sarai capitano anche in Coppa dei Campioni.

«Un grande palcoscenico: occorrerà essere concentrati al massimo, vorrei davvero iniziare quest’avventura da capitano col botto. Poi, sul mio ruolo, posso aggiungere una cosa?».

Prego.

«Non so come si comportassero i precedenti capitani, a me piace prendere l’iniziativa: voglio introdurre l’obbligo per il capitano di gareggiare ai Campionati di Società e nelle competizioni con una fascia verde al braccio con il simbolo della Riccardi e la firma di Renato Tammaro. Portare Renato Tammaro con sé quando si difende l’onore di questa società credo sia un dovere per un capitano, oltre che un grandissimo onore per me».

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