Milano, mercoledì 26 febbraio 2025
A guidare una spedizione favolosa ai Campionati Italiani Assoluti indoor (vale la pena ricordarlo: quattro presenze-gara e un oro, un argento, un quarto posto e una decima piazza) per l’Atletica Riccardi Milano 1946 ad Ancona è stato nientemeno che Super Mario Lambrughi. Mario, 33 anni compiuti lo scorso 5 febbraio, solo lo scorso mese di giugno raggiungeva (sui 400m ostacoli) la semifinale degli Europei di Roma, l’argento ai tricolori Assoluti di La Spezia e uno stagionale di grande spessore come il 49”57 corso a Madrid: chiusa la stagione 2024, senza la partecipazione olimpica ma con la terza semifinale continentale (dopo 2016 e 2022) e la nona medaglia tricolore Assoluta individuale (tre ori, cinque argenti e un bronzo tra indoor e outdoor e tra 400m e 400m ostacoli) della carriera, la decisione di interrompere l’avventura in atletica leggera, o meglio di viverla nella veste di dirigente. «La mia è stata un’autocandidatura - racconta Lambrughi -, volevo provare a ricambiare in parte quello che la Riccardi e il presidente Sergio Tammaro hanno fatto per me»: fu infatti proprio il presidente, a fine 2021, a convincere Super Mario a continuare con l’atletica fino alla chiusura del successivo ciclo olimpico, quello in cui sarebbero arrivate le prime due partecipazioni mondiali (con un accesso alla semifinale nel 2023) e due dei tre titoli italiano sui “quattro acca”. «Con il cuore resto un atleta, seguire la Riccardi da dirigente significa essere responsabile di una squadra che sento più grande di me» il pensiero di Super Mario, che però non resta un atleta solo con il cuore, ma lo è anche in pratica e pure con un obiettivo olimpico a breve-medio termine.
ORIZZONTE MILANO CORTINA Tutto nasce da un’idea germogliata l’estate scorsa proprio mentre sfumava il sogno di Parigi 2024: «La proposta di provare con la disciplina invernale del bob – racconta Mario – è arrivata da Elena Scarpellini, saltatrice con l’asta azzurra (bronzo europeo Under 20 nel 2005, ndr) passata poi con risultati significativi prima allo skeleton e poi al bob. Perché decidessi di cambiare disciplina si sono allineati alcuni “pianeti”: i Giochi di Parigi sfumati, un’imminente Olimpiade in Italia come Milano Cortina 2026 e anche la crescita cronometrica nell’ultimo anno nella velocità pura (con personali portati a 10”41 sui 100m e 6”75 sui 60m indoor, ndr) indicativa sull’apporto che potessi fornire nel bob in fase di spinta». L’approdo di Lambrughi alla Nazionale di bob nel ruolo di frenatore (sia nell’equipaggio a due elementi sia nel bob a quattro) è quasi istantaneo: in settembre a Cortina ben impressiona nella prova di singolo dei Campionati Italiani di sola spinta (tempo rilevato sui 50 metri lanciati tra il 15esimo e il 65esimo metro dopo la partenza), poi viene convocato per le selezioni azzurre su ghiaccio a Oberhof (Germania), infine esordisce già in gare internazionali con la tuta della Nazionale italiana. Il debutto in Coppa Europa il 19 dicembre 2024, in uno dei “templi” alpini della disciplina come l’austriaca Igls, è folgorante, con il settimo posto nel bob a due come frenatore di Alex Verginer, pilota proveniente pure lui dall’atletica e il terzo crono di spinta nella seconda e conclusiva manche: Lambrughi in Coppa Europa il 7-8 febbraio 2025 replicherà la top ten nel bob a due ad Altenberg (Germania) giungendo quinto sempre con Verginer per poi terminare settimo nel bob a quattro con lo stesso Verginer, Alex Pagnini e Delmas Obou (in questo caso con addirittura un terzo e un secondo crono di spinta nelle due manche). Nel mezzo, pure una doppia apparizione nel massimo circuito, la Coppa del Mondo: 19esimo nel bob a due a St Moritz (Svizzera), 14esimo nel bob a due e 23esimo nel bob a quattro a Igls (Austria). Dalla ritmica dei “quattro acca” ai bolidi che sfrecciano a 150 km/h su ghiaccio il passo non è stato nemmeno così lungo: «La preparazione non è cambiata molto: in palestra si lavora maggiormente anche sulla parte superiore del corpo, sono cresciuto 8 kg di massa e non faccio più prove ripetute di corsa su distanze medie e lunghe. Cambia molto la programmazione: l’allenamento su ghiaccio è “concentrato” nella settimana pre-gara. Per un frenatore del bob, rispetto all’atletica, cambia completamente il focus: in pista la performance è determinante, nel bob conta molto ma cruciale resta allenarsi al meglio per permettere al pilota di performare al meglio». In ogni caso, dall’Europeo di Roma all’esordio in Coppa Europa nel bob, per Mario sono trascorsi soli sei mesi senza azzurro: l’unica “pecca” della nuova disciplina è il “divieto” di poter affrontare gare in pista quando si è in Nazionale di bob imposto dalla Federazione Italiana Sport Invernali. Ma d’altronde di fronte c’è un’ipotesi a cinque cerchi, in una disciplina nella quale l’Italia ha una tradizione importante tornata a germogliare nelle ultime stagioni con il pilota Patrick Baumgartner (quinto nell’ultima Coppa del Mondo) dopo anni di vacche magre: a Cortina d’Ampezzo, nella stessa località dove iniziò 70 anni prima l’epopea del “Rosso volante” Eugenio Monti, sogna di sfrecciare anche Mario Lambrughi.
Nella foto qui sopra: Mario Lambrughi (quarto nel bob guidato da Alex Verginer) in Coppa del Mondo di bob a quattro (foto di Viesturs Lacis).
Nelle foto qui sotto: Lambrughi con il campione italiano Assoluto indoor di lungo Daniele Inzoli ad Ancona e con Alex Verginer.
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