A chiacchierarci non lo si direbbe un velocista: la voce pacata, le parole sempre misurate. A vederlo forse si penserebbe più a un decatleta o a un giocatore di basket: un metro e 93 a sentir lui (1.95 secondo i bene informati) per 84 kg di peso. Invece Hillary Wanderson Polanco Rijo è il nuovo sprinter dell’Atletica Riccardi Milano 1946, il prospetto della velocità che nel 2017 vuole approdare nel firmamento azzurro partendo con la maglia verde indosso.
Proveniente dalla cagliaritana Società Ginnastica Amsicora, Wanderson Polanco (è lui stesso a dirci di chiamarlo così se gli si chiede esercizio di brevità) da qualche mese si è trasferito a Torino dove è allenato dal direttore tecnico della Riccardi Alessandro Nocera: domani domenica 15 gennaio in una riunione regionale indoor a Bergamo debutterà con la maglia verde sui 60 metri piani, specialità che (nonostante l’altezza) lo stuzzica abbastanza.
Prima di parlare di futuro o di recentissimo passato è però meglio fare un passo indietro più deciso. Polanco nasce in Repubblica Dominicana il 25 novembre 1997: quando ha sette anni i genitori si trasferiscono in Sardegna, a Cagliari. Mamma e papà, nonostante gli ottimi geni lasciati in eredità al figlio, non sono sportivi di livello e il giovane Wanderson inizia con il calcio, nel ruolo di terzino. A dimostrazione che anche per scoprire i talenti è meglio scegliersi gli amici giusti è un’amica di famiglia a consigliare a Polanco di provare con l’atletica: Valentina Uccheddu, una che di piste e (soprattutto) pedane se ne intende abbastanza (primatista italiana di salto in lungo prima dell’avvento di Fiona May, ancora oggi con 6.80 è la seconda lunghista azzurra di tutti i tempi). Il primo anno di atletica per Polanco è il 2013: da allievo timbra 11”59 sui 100 e 23”87 sui 200, limiti portati a 11”28 (11”02 ventoso) e 22”70 l’anno dopo. Il primo salto di qualità avviene nel 2015, quando conquista il bronzo ai Campionati Italiani Juniores sui 60 metri indoor e poi centra il limite valido ancora oggi sui 200 all’aperto con 21”66. Purtroppo quella stagione è contrassegnata dai problemi fisici al pari della successiva: nel 2016 Wanderson riesce comunque a prendersi un altro bronzo ai Campionati Italiani Juniores, stavolta all’aperto e soprattutto sui 200 metri (a Bressanone pochi minuti prima che il nostro Simone Tanzilli centrasse l’oro tra le Promesse), e debutta in maglia azzurra, correndo nella squadra “B” della Nazionale Under 20 al Silver Gala a Roma. Nel frattempo aveva ottenuto il PB a 10”66 nei 100 a Oristano: in realtà nel curriculum c’è pure un 10”64 ventoso.
Alla fine del 2016 una tripla scelta di vita: Polanco cambia città, trasferendosi da Cagliari a Torino, dove attualmente studia Scienze Motorie; cambia coach, passando da Andrea Atzeni a Nocera; cambia club, approdando in una Riccardi 1946 in cui è pedina importante per il rilancio della 4x100 Promesse ma non solo: «Sono felicissimo di aver avuto l’opportunità di vestire la maglia verde: in tanti mi avevano parlato della Riccardi 1946, nel mondo dell’atletica è stimatissima» dice lui.
Polanco a Torino si allena soprattutto con Diego Pettorossi, che oltre a essere suo avversario in pista e suo coscritto ora è anche compagno di appartamento e di università: nel gruppo di sprinter di Nocera il nuovo arrivo in Riccardi ha avuto modo finora di allenarsi anche con Giacomo Tortu. Che siano i 200 metri la sua specialità d’elezione? «Forse sì, ma le gare più corte mi divertono» dice il diretto interessato senza sbilanciarsi: ai Campionati Italiani indoor Promesse del 4-5 febbraio ad Ancona correrà i 60. Con il dt della Riccardi il suo modo di concepire l’allenamento è decisamente cambiato: «È sicuramente molto diverso come tipologia da quello che svolgevo prima: mi sento bene, ho nuove sensazioni, sono più sicuro di me stesso».
Polanco racconta con piacere la passione per il Milan, l’hobby dell’informatica e dei computer, il sogno di diventare un giorno allenatore d’atletica. Non chiedetegli però di fare troppe previsioni: «Come mentalità non mi pongo obiettivi precisi, sicuramente quest’anno mi piacerebbe crescere sul piano cronometrico a partire da Ancona e dal PB da 6”86 sui 60 da limare». Con le parole è l’emblema della tranquillità, noi lo attendiamo scatenarsi in pista: magari già domani a Bergamo.
Ce. Ri.
FOTO gentilmente concesse da Gianluca Zuddas in homepage e in alto
FOTO Colombo/FIDAL in basso: il podio dei 200 metri a Bressanone 2016 (Polanco di bronzo è il primo a destra)
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