Sulmona è conosciuta come la città dei confetti, punto di accesso del Parco nazionale della Majella ancora oggi popolato da branchi di lupi. Ma è anche “piazza” importante per l’atletica del Centro Italia: qui la Riccardi, dopo la sconfitta a opera dell’estemporanea Bruni Atletica Vomano a Borgo Valsugana 2010, “azzanna” il secondo scudetto della propria storia in due meravigliose giornate d’atletica e di finale dei Campionati di Società il 24 e il 25 settembre 2011.
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Il successo verde non è propriamente in cima alla lista dei pronostici: la formula è la medesima in vigore anche a Caorle 2009 e dopo le qualificazioni stazionano al vertice i campioni uscenti della Bruni Vomano (23.823 punti) davanti allo Sport Club Catania (23.400) e alla Cento Torri Pavia (23.211), mentre la Riccardi è quarta con 23.192.
I due giorni di gare capovolgono quanto raccontato in precedenza. La velocità verde si esprime in tutta la propria forza con le proprie tre punte: il mattatore è Fabio Cerutti, che vince i 100 in 10”30 ed è secondo nei 200 in 21”55, ma sul podio (terzi) salgono anche Giovanni Tomasicchio nella distanza più breve (10”48) e Diego Marani sul prediletto mezzo giro di pista (21”61). Cerutti e Tomasicchio corrono poi due frazioni-chiave (la seconda e la quarta) nella 4x100: Max Dentali e Paolo Pistono completano l’opera verso un vittorioso 40”61 davanti all’agguerrita Pro Sesto di Simone Collio.
Le punte sugli ostacoli di Sulmona sono Aramis Diaz e l’ingegner Carlo Giuseppe Redaelli. Il primo in Abruzzo rifila oltre 1” (50”62 a 51”68) al rivale diretto della Bruni Vomano Leonardo Capotosti e vince i 400 ostacoli; il secondo salta sul podio tra le barriere alte con 14”33, a soli 9/100 dalla vittoria andata ad Hassane Fofana (Atl. Bergamo ’59 Creberg). Diaz condurrà poi la 4x400 al terzo posto correndo l’ultima frazione (3’14”67 il crono finale): prima di lui si battono con ardore lo junior Giacomo Tortu (già settimo nei 400 in 48”67), Maurizio Angius e Daniele Rizzi.
L’eroe del mezzofondo è ancora il keniano Joel Kimurer Kemboi: a Caorle era arrivata una doppietta 1500-5000, stavolta a negargliela è un “totem” come Ezekiel Kemboi, uno dei più forti specialisti dei 3000 siepi della storia dell’atletica.
Nel miglio metrico Kimurer regola in volata il ruandese Sylvain Rukundo (Sport Club Catania): 3’48”85 per l’atleta in verde, 3’49”40 per Rukundo. Kimurer soccombe invece per soli 31/100 nello sprint dei 5000 contro il pluridecorato Kemboi, battente bandiera Sport Club Catania e già vincitore delle siepi: 13’50”61 contro 13’50”92.
Soddisfazioni arrivano anche dai concorsi. Prima tocca ad Andrea Chiari: nel triplo il bergamasco si arrende solo (con 15.98) al campione europeo Under 23 Daniele Greco (Bruni Vomano). Poi è l’ora del lungo e di Federico Chiusano: il suo 7.30 al primo salto basterà per il successo con due soli centimetri su Gregory Bianchi (Pro Sesto).
Infine nel peso tocca a una “garanzia” come Alessandro Castelli: il lanciatore, approdato all’atletica grazie ai corsi di avviamento della Riccardi, è splendido terzo nel peso con 16.28.
A Caorle la Riccardi aveva conquistato 4 vittorie, 11 piazzamenti a podio complessivi e 522 punti, stavolta può contare su 5 vittorie, 13 podi totali e 519 punti. Il prodotto finale è il medesimo: lo scudetto, centrato stavolta con 20,5 punti sulla Bruni Vomano e con 34,5 lunghezze sullo Sport Club Catania.
Tutte le foto dei due giorni di gare.
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