Quattro uomini soli al comando, la loro maglia è verde: ci perdonerete se parafrasiamo una frase rimasta nella storia della radio italiana (quella pronunciata da Mario Ferretti per raccontare l’attacco di Fausto Coppi nella tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949) per descrivere l’assolo trionfale della staffetta dell’Atletica Riccardi 1946 ieri domenica 6 marzo nella 4x200 dei Campionati Italiani Assoluti indoor ad Ancona. Giacomo Tortu, Giovanni Galbieri, Simone Tanzilli e Federico Cattaneo hanno condotto la prova dal primo all’ultimo metro, lasciando gli avversari a distanza siderale: nonostante l’assenza di stimoli agonistici diretti il cronometro li ha premiati con 1’26”39, nuovo primato sociale e sesta prestazione italiana all-time per società (di fatto un nuovo limite nazionale per club civili). Lo scorso anno per rendere l’idea le Fiamme Gialle, con Desalu-Tricca-Marani-Galvan e severamente impegnate proprio dalla Riccardi, vinsero il titolo con un crono di un centesimo peggiore, 1’26”40.
Che la velocità e le staffette siano i settori dell’atletica leggera in cui le maglie verdi hanno ottenuto i maggiori risultati nei 70 anni della storia della società è assodato, ma la domenica anconetana ne ha dato l’ennesima dimostrazione. Le nostre 4x100 hanno saputo prendersi quattro titoli ai Campionati Italiani Assoluti all’aperto (l’ultimo trionfo risale proprio all’Arena di Milano e al 27 luglio 2013: quel capolavoro portò la firma di Max Dentali, Giacomo Tortu, Fabio Squillace e Giovanni Galbieri). A livello indoor invece il tricolore 2016 è il secondo titolo nazionale Assoluto nella storia della Riccardi, ottenuto peraltro con un under 23 e tre atleti al primo anno nella categoria Seniores (per Cattaneo e Tanzilli è anche il primo oro tricolore Assoluto della carriera): il primo successo era arrivato nel 2009 in 1’27”25 con Diego Marani, Giovanni Tomasicchio, Paolo Pistono e Gianmarco Leone.
La particolarità del quartetto di ieri è relativa all’allenatore: tutti e quattro gli staffettisti (tutti i giorni a Torino nel caso di Tortu, Galbieri e Cattaneo o in collaborazione con Alessio Lombardi per Tanzilli) sono seguiti tecnicamente da Alessandro Nocera che nella foto a destra vediamo con Ferraro bronzo nei 60 e nuovo velocista della Riccardi che si allenerà con loro. «Una bella gara, un bel tempo, una prestazione decisamente inusuale per una società civile» esordisce sfoggiando estrema sintesi il tecnico torinese. Ma Nocera quale tempo aveva in testa? «Credevo si potesse correre sul tempo del record sociale di 1’26”65 stabilito nel 2015 da Giovanni, Federico e Giacomo assieme a Filippo Tortu. La prestazione è davvero notevole se si tiene conto che lo scorso anno i ragazzi avevano finalizzato le indoor, mentre quest’anno si è lavorato direttamente in funzione dell’attività all’aperto». A dimostrarlo sono le scelte dell’ultimo mese: a parte Simone Tanzilli (quinto nella finale tricolore Promesse dei 60 piani ed eliminato per un solo centesimo nella batteria dei Campionati Italiani Assoluti) gli altri tre frazionisti non hanno affrontato alcuna gara indoor prima di Ancona e anche nella rassegna nazionale hanno evitato di correre gare individuali.
Nonostante l’assenza delle Fiamme Gialle (che comunque come detto nel 2015 vinsero correndo un tempo di un centesimo peggiore) la Riccardi ha comunque staccato quartetti che non erano certo composti dagli ultimi arrivati: la Virtus Emilsider Bologna seconda in 1’28”21 aveva in seconda frazione Davide Piccolo (reduce dal bronzo a sorpresa sui 400 subito dietro al nostro Mario Lambrughi) e negli ultimi due giri ha impiegato Diego Pettorosi e Marco Gianantoni, atleti con PB rispettivamente da 21”86 sui 200 e 6”79 sui 60; il bronzo è finito invece (in 1’28”39) alla Brixia 2014, club bresciano che schierava il campione italiano Juniores dei 200 indoor Andrea Federici (PB da 21”78 sui 200 in sala e da 6”77 sui 60 piani) in seconda frazione, Roberto Rigali (6”87 di PB sui 60 realizzato in questa stagione) in terza e Pietro Pivotto (21”11 outdoor e 21”39 indoor come picchi sui 200) a chiudere.
Insomma, la manifestazione non era preparata, ma la Riccardi ha saputo comunque offrire 86 secondi e spiccioli di magia: nella stagione all’aperto ci farà divertire ancora di più.
FOTO di Mario Grassi
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