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Tutta la grande famiglia in maglia verde sogna di vedere anche Giovanni Galbieri in azzurro ai Mondiali di Pechino per la 4x100 (oggi sabato 1° agosto a Rieti l’ultima chance di qualificarsi) ma l’unico alfiere dell’Atletica Riccardi 1946 attualmente convocato per la Cina è il siepista Jamel Chatbi (FOTO in alto di Mario Grassi).

Con lo stagionale centrato lo scorso 26 luglio a Torino, un 8’30”35 ottenuto correndo con coraggio ai Campionati Italiani Assoluti, l’allievo del DT Mauro Resteghini non ha ottenuto il minimo IAAF (8’28”00) ma è praticamente certo di rientrare nel “target number” imposto da quest’anno dalla federazione internazionale, ovvero (per i 3000 siepi) nei primi 45 crono di una chatbi podio medaglia web IMG 4364graduatoria mondiale comprensiva di un massimo di tre atleti per nazione e riferita al periodo 1° ottobre 2014-10 agosto 2015. Ora Jamel, 31 anni compiuti lo scorso 30 aprile, è in quota a Livigno: proprio ieri ha svolto un allenamento di ottima qualità a St Moritz (Svizzera) seguito da coach Resteghini (i due sono ritratti nella foto in homepage scattata ieri e gentilmente concessa dagli amici dell’Atletica Alto Lario). Sempre in terra elvetica affronterà altre due sessioni di allenamento la prossima settimana: tornerà sabato 8 agosto a Castelli Calepio (BG), la località dove vive con la famiglia, per svolgere un ultimo test, stavolta in pianura, e quindi partire per la Cina tra il 10 e il 12 agosto. Le batterie dei 3000 siepi maschili sono previste già il primo giorno dei Mondiali (ore 4.25 della notte tra venerdì 21 e sabato 22 in Italia): la finale sarà lunedì 24 alle 15.15 italiane.

Jamel, partiamo con lo “stato dell’arte” della tua preparazione: come giudichi la tua prova a Torino? Sei soddisfatto della tua preparazione?

«Direi di sì: sto bene e il crono degli Assoluti mi ha soddisfatto. So di valere meno di 8’30”, ma va bene lo stesso, nel contesto di una gara senza lepri e con condizioni climatiche non ideali».

A Mosca 2013 i tuoi primi Mondiali in azzurro finirono piuttosto male: una prova non al top in batteria e successivamente un’inopinata quanto ininfluente (in chiave passaggio del turno) squalifica per invasione di corsia: quanto ti stimola questo precedente verso Pechino? Quali sono le tue aspirazioni in terra cinese?

«A Mosca andò male, a Pechino la voglia di rivincita è tanta. Sto bene e so che con avversari di alto livello valgo molto meno del mio stagionale. Voglio provarci per la finale: darò tutto, poi vedremo che risultato uscirà. Al Bird’s Nest cerco un tempo tra 8’18” e 8’22”: so di valerlo e con un crono del genere si può entrare in finale».

Anche a Pechino avrai però a che fare con caldo e umidità.

chatbi web IMG 9270«È vero, ma la condizione c’è e il fattore climatico varrà per tutti».

Un piccolo riepilogo del percorso di Jamel Chatbi nel 2015: due maratone (Roma e Praga) e un PB fissato a 2 ore 12’17”, il terzo posto individuale e la vittoria a squadre nella Coppa Europa dei 10.000 metri, una buona prestazione all’Europeo per nazioni sui 5000 e quindi il pass mondiale in tasca sulle siepi. Ma qual è la specialità preferita da Jamel?

«Diciamo che i 3000 siepi sono la gara del mio cuore ma per il futuro conteranno soprattutto 10.000 e maratona: io mi vedo maratoneta, Pechino potrebbe essere la mia ultima gara internazionale sui 3000 siepi».

Quant’è difficile spaziare in una sola stagione dai 3000 siepi alla maratona?

«È stato difficile soprattutto per gli impegni di lavoro: se avessi avuto più tempo per prepararli sarei riuscito a ottenere prima l’8’30” sulle siepi. In ogni caso correrò le siepi e i 5000 nella finale Oro dei Societari per la Riccardi».

Nel 2014 non corresti ai Mondiali di mezza maratona a Copenaghen per l’impossibilità di cambiare i turni nel tuo lavoro di operaio: ora conciliare atletica di alto livello e turni è sempre difficile?

«No, la situazione è un po’ più tranquilla: per questi Mondiali approfitto di un periodo di aspettativa e delle ferie maturate. La difficoltà maggiore comunque non è allenarsi, bensì gareggiare: avere il venerdì o il lunedì liberi per viaggiare contestualmente alla competizione del sabato o della domenica è sempre complesso da “incastrare” nei turni».

Jamel Chatbi Mauro Resteghini webOltre a essere una carta azzurra da giocare a Pechino sei anche un grande appassionato di tutti gli sport (la prima disciplina di Jamel fu il calcio: il suo giocatore preferito resta il brasiliano Ronaldo) e di atletica leggera: quali atleti secondo te saranno le stelle del mezzofondo a Pechino?

«Mohamed Farah al maschile e Genzebe Dibaba al femminile. Sui 3000 siepi sarà una lotta a tre tra il nome nuovo statunitense Evan Jager, il capolista stagionale Jairus Birech ed Ezekiel Kemboi che si è visto e rappresenta l’incognita maggiore».

Se Jamel Chatbi fosse un semplice spettatore a Pechino quali finali non si perderebbe per nulla al mondo?

«I 400 maschili sono una gara apertissima: la sfida sarà ancora tra Kirani James e LaShawn Merritt, li vedo favoriti su Wayde Van Niekerk. E poi gli 800: David Rudisha viene da una stagione molto difficile, il più costante è stato Nijel Amos e per me sarà lui il favorito».

La finale degli 800 maschili sarà martedì 25 agosto, quella dei 400 mercoledì 26: Jamel sogna di gustarsele dopo aver corso la propria, quella dei sogni.

 

 

 

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