Giovanni Galbieri e una grande 4x100, Jamel Chatbi, un’agguerrita batteria di protagonisti dei 400 ostacoli: saranno questi con ogni probabilità i principali spunti per l’Atletica Riccardi ai Campionati Italiani Assoluti di Torino. Tra le 40 presenze-gare iscritte alla kermesse tricolore ce n’è una però destinata a fare la storia della nostra società: per la prima volta in 69 anni la Riccardi schiererà infatti una donna nella maggiore rassegna italiana su pista.
Ad aprire nuovi orizzonti saranno le batterie dei 400 metri in programma venerdì 24 luglio alle 18.15: con il 22esimo crono di iscrizione scatterà infatti Cecilia Spoldi. Milanese “di casa” all’Arena (vive in via Canonica), Cecilia è un’atleta giovanissima per un contesto di gara come quello dei tricolori Assoluti: compirà 17 anni il prossimo 22 settembre. Nella sua categoria, le Allieve, ha però saputo già ottenere risultati di rilievo: quinta a Rieti 2014 e quarta a Milano 2015 ai campionati italiani all’aperto e argento nell’ultima rassegna indoor ad Ancona dietro a Ilaria Verderio.
Cecilia, studentessa al liceo scientifico Bottoni, è un prodotto dei corsi di avviamento all’atletica della Riccardi e una giovane sprinter su cui anche il presidente Sergio Tammaro scommette: «Ha tutto per diventare una grande atleta: è in possesso di un talento notevole».
Per presentare l’atleta di punta del nostro settore femminile abbiamo interpellato il coach di Cecilia Spoldi, Alessio Lombardi.
Da quanto segui tecnicamente Cecilia?
«In modo assiduo da due anni: è un’atleta che arriva da esperienze nel mezzofondo tra le Cadette, categoria nella quale ha corso spesso i 1000 metri. Oggi è la ragazza di punta di un gruppo di cadette e allieve che speriamo diventi sempre più numeroso».
Quali sono le caratteristiche fisiche e tecniche dell’atleta?
«È molto alta, ha il bacino stretto e le gambe molto lunghe: il suo pregio sono i piedi naturalmente molto reattivi, il suo difetto una difficoltà nella flessione plantare e quindi nel correre con il piede a martello».
Dal lato caratteriale come la descrivi invece?
«È un’ottima agonista. In allenamento va stimolata parecchio per portarla a dare il meglio di sé, in gara si trasforma: finora non ha mai fallito le gare importanti».
Tra le competizioni che contano c’è anche la finale di campionato italiano Allieve disputata un mese fa proprio all’Arena: con 56”01 si è migliorata di 1”11 (vanta anche 57”63 a livello indoor) e si è piazzata ai piedi del podio.
«Cecilia in realtà non è arrivata agli italiani di categoria con alle spalle una preparazione adeguata: si è allenata spesso in modo sporadico per via della scuola e di alcuni problemi familiari».
Ora una prima volta agli Assoluti storica per la Riccardi: con quali aspettative?
«Solo quella di fare esperienza: abbiamo continuato ad allenarci anche la scorsa settimana quando l’atleta era in vacanza in Valtellina e per questo voglio ringraziare Roberto Amonini e il Gs Chiuro per averci ospitato. L’obiettivo a Torino è quello di “assaggiare” l’atletica di livello Assoluto e di misurarsi con atlete di vertice: dal lato cronometrico sarà importante non lasciarsi condizionare e azzeccare il passaggio ai 200, se dovesse farcela può scendere con decisione sotto i 56”».
Comunque vada per la Riccardi il “giro della morte” di Cecilia Spoldi a Torino rappresenterà l’apertura ideale di un nuovo capitolo, stavolta colorato di rosa.
C.R.
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