Milano, sabato 22 ottobre 2022
Tra i grandissimi protagonisti della stagione 2022 per l’Atletica Riccardi Milano 1946 c’è Stefano Grendene: studente in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, 20 anni compiuti il 5 agosto, il quattrocentista piemontese nel finale di stagione aggiunge una perla azzurra a un’annata che l’aveva già visto conquistare il titolo italiano Promesse dei 400m, medaglia da affiancare ai due bronzi centrati ai Campionati Italiani Assoluti con la 4x400.
Grendene prende parte a Pescara ai Campionati Mediterranei Under 23 diventando (l’11 settembre) il 115esimo azzurro della storia della Riccardi (oltre 400 le presenze complessive), la seconda new entry in Nazionale nel 2022 (dopo Alessandro Malvezzi) in un’estate in cui Mario Lambrughi e Wanderson Polanco vestono la maglia della Nazionale maggiore sia ai Mondiali sia agli Europei. A Pescara Stefano è convocato per 400 metri e staffetta 4x400, ma un numero inferiore al previsto di iscritti porta alla cancellazione della staffetta (peccato, sarebbe stata una probabilissima medaglia azzurra) e alla finale diretta del giro di pista, nel quale Grendene mette in pista personalità e una condizione ancora decisamente buona conquistando il bronzo in 46”77, a soli due decimi dal personale. Per la Riccardi è la sesta medaglia in quattro edizioni di Mediterranei Under 23 dopo gli ori in staffetta di Giacomo Tortu ad Aubagne 2014 nella 4x100 e di Andrea Romani a Jesolo 2018 nella 4x400 e i tre podi di Simone Tanzilli (argento su 200m e 4x100 a Tunisi 2016 e bronzo sui 200m a Jesolo 2018). «Non posso né ritenermi soddisfatto né deluso - commenta Grendene, allenato da Roberto Rastello -. Si tratta della mia prima medaglia individuale in Nazionale, ma sento che avrei potuto fare meglio. Detto questo, è comunque stata un'esperienza positiva perché mi ha permesso di competere a un livello superiore e il risultato mancato servirà come motivazione per il prossimo anno».
Il suo 2022 è stato sicuramente di alto profilo anche sul piano cronometrico: sui 400m si è migliorato tre volte, dal PB 2021 a 47”78 al 47”37 del 14 maggio a Nembro (Bergamo) approdando poi al primo crono sub-47” in carriera nelle batterie del Challenge Nazionale Assoluto (46”91) il 4 giugno a Firenze per finire con il 46”57 delle batterie dei 400 metri dei Campionati Italiani Assoluti il 25 giugno a Rieti, tempo che vale il secondo posto nelle graduatorie Riccardi Assolute all time dietro Mario Lambrughi e il record sociale Promesse tolto a Vito Petrella dopo 35 anni (!). Stefano timbra anche un sesto posto (47”75) nella finale tricolore dei “grandi” a Rieti e dà notevoli segnali di crescita pure sui 200 metri: da un PB da 21”50 il 3 luglio a Donnas (Aosta) scende fino a 21”05 (meglio di lui nella storia della Riccardi hanno fatto solo in sette: Wanderson Polanco, Simone Tanzilli, Diego Marani, Filippo Tortu, Andrea Colombo, Federico Cattaneo e Fabio Squillace). Questa la “pagella” alla stagione di Stefano: «Sono soddisfatto, ho raggiunto tutto gli obiettivi che mi ero posto e altri che non mi sarei aspettato. Quindi completamente direi che è stata una stagione da “otto”, per alcune pecche e perché si può sempre far meglio». Rotta dunque sul 2023!
FOTO archivio FIDAL.
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