1955: Il primo titolo italiano assoluto delle “bielle roventi”
Sergio D’Asnasch insieme a Franco Faletti, Enzo Annoni e Angelo Pagani _ foto a destra conquistarono nel 1955 il primo titolo italiano assoluto della storia della Riccardi nella 4x100 iniziando la gloriosa tradizione delle staffette 4x100 della Riccardi. D’Asnasch divenne il primo atleta della Riccardi a vestire la maglia azzurra (vedi scheda) nell’incontro internazionale Italia- Germania nel 1953 a Milano, agli Europei di Berna nel 1954 (quinto con la 4x100) e alle Olimpiadi di Melbourne 1956 sui 200 metri e nella 4x100. Ecco il suo racconto:
Le bielle roventi di indianapolis di Sergio D'Asnasch
Renato Morino. compianto giornalista sportivo di 'Tuttosport" nel suo linguaggio immaginifico aveva battezzato ”Indianapolis" la pista dell'Arena. Allora era infatti di 500 metri e le sue curve più ampie permettevano una corsa più agevole, rispetto alle normali piste di 400 metri. Anche la terra del suo fondo, nera perché mischiata alla carbonella (il tartan sarebbe arrivato tredici anni dopo con le Olimpiadi di Città del Messico) appariva ben compatta (se non pioveva troppo). Insomma, nell'ambiente dell'atletica st riteneva che l'Arena andasse particolarmente bene sopratutto per i velocisti.
Cosi "Indianapolis, come la celebre pista americana, tempio della velocità automobilistica. Consequenziale Renato Morino fu anche nell’articolo dedicato ai campionati italiano assoluti del l955: la 4xl00 che vi vinse il titolo fu da lui definita "le bielle roventi di lndianapolis". Quelle "bielle roventi" erano le gambe dei quattro velocisti della Riccardi che portarono alla società il primo titolo italiano assoluto della sua gloriosa storia. Erano gli arti inferiori di Franco Faletti che corse la prima frazione, i miei, impegnato in seconda. quelli di Enzo Annoni, lanciato nell'ultima curva, ed infine dì Angelo Pagani impegnato nel rettilineo d'arrivo a resistere al rush finale degli avversari. Noi si fu molto orgogliosi di quell’articolo di Morino. Si era arrivati alla Riccardi per vie diverse. lo non ero sfuggito all'attenzione di Renato Tammaro, che mi aveva visto vincere un 100 metri alla "Forza e Coraggio", in una selezione delle "Popolari", allora tradizionale manifestazione per esordienti della "Gazzetta dello Sport". Avevo corso con le scarpe da tennis ed avevo battuto avversari che avevano già le ambite scarpette chiodate. Il fatto aveva positivamente colpito Tammaro che mi invitò alla Riccardi, dandomi le mie prime scarpette. Annoni era arrivato dalla "Daini” dì Carate Brianza. Pagani e Falettì dopo aver dimostrato di essere promettenti velocisti nei campionati scolastici. Ci aveva poi dato utili insegnamenti "papà" Adolfo Gandini. che già aveva maturato una buona esperienza di velocista nella Riccardi. "Papà" Gandini era ancora con noi quando siamo ritrovati qualche sera fa a cena per ricordare quel primo titolo italiano della Riccardi. Non c'era Pagani, che la città sembra avere inghiottito nella sua alìenazione. Con me Faletti ed Annoni c'erano anche Pierino Monguzzi pesista azzurro. Umberto Airaghi specialista dei 1500 ed un grande Alfredo Rizzo detto "King" che ha segnato un'epoca nel mezzofondo per la Riccardi. Abbiamo anche ricordato come nel 1953 Monguzzi, Airaghi, Rizzo ed io,vale a dire solo in quattro. vincemmo il titolo a squadre nei campionati italiani di Seconda Serie a Parma, mettendo insieme titoli individuali e piazzamenti accumulati in diverse gare. Con noi c'era, come sempre, anche Renato al quale tutti noi dobbiamo tantissimo non solo come atleti, ma soprattutto come uomini per gli insegnamenti di correttezza e che ci ha dato. E che ha continuato a dare a tanti giovani.
Fu veramente un anno favoloso per le staffette Riccard. I velocisti in maglia verde, nelle varie formazioni con cui parteciparono alle gare, le vinsero tutte dai titoli di IIIa seria a quelli CSI compreso quello assoluto corso proprio a Milano realizzando anche il primato stagionale con 41"9. Come Società la Riccardi fu terza ai Campionati assoluti.
Foto a destra - Alla Pasqua dell'Atleta sempre nel 1955 davanti all'Arcivescovo di Milano l'allora Cardinal Montini futuro Papa PaoloVI, partecipò il grande Adolfo Consolini olimpionico e record del mondo di lancio del disco (accosciato con la coppa in mano) e la Riccardi fu prima a squadre.
Anni 60: Gli anni di Alfredo Rizzo il più grande mezzofondista della Riccardi:
Un altro campione che ha scritto la storia della Riccardi è stato Alfredo Rizzo che prese parte agli Europei di Stoccolma del 1958 nell’anno del suo primo titolo italiano sui 3000 siepi e del record italiano (9’15”6). Rizzo prese parte alle Olimpiadi di Roma 1960 sui 1500 metri. Il mezzofondista, soprannominato “the King”, stabilì tre record italiani sui 3000 metri (8’09”6), sui 2000 85’11”8) e sui 3000 siepi (8’58”8) nel 1961. Alfredo Rizzo batté ancora due volte il record italiano dei 3000 siepi (8’58”0 e 8’57”8) - Vedi l'articolo a lui dedicato tra gli azzurri
Piero Monguzzi nella foto a destra divenne il terzo italiano all-time con la misura di 15.86m nel getto del peso nel 1958 e tra i primi azzzurri della Riccardi debuttando ad Atene nel 1955 dopo l'ottimo secondo posto agli assoluti di Milano, risultato ripetuto nei tre anni successivi. Dopo gli studentesci, partecipò anche alle Universiadi di Torini e ai Mondiali Universitari a Parigi.
Gianfranco Carabelli (nella foto a sinistra con Del Buono e F. Bianchi) vinse il titolo italiano juniores degli 800 metri nel 1963, dopo aver migliorato nel 1961 il primato italiano allievi dei 600 metri con 1’22”6. Esordì nella nazionale juniores a 17 anni. Nel 1964 divenne capitano della Nazionale Juniores dopo aver portato il record italiano di categoria negli 800 metri a 1’50”3 e vinto ancora il titolo italiano. Vedi l'articolo a lui dedicato tra gli azzurri
Il velocista Armando Sardi che rimase solo un anno nella nostra Società cancellò nel 1962 i primati sociali della Riccardi di D’Asnasch sui 100 e sui 200 metri correndo rispettivamente in 10”4 e in 21”0. Vedi l'articolo a lui dedicato tra gli azzurri
Ambrogio Vicardi esplode alla leva della Riccardi nel 1963 anno in cui migliora il primato italiano allievi che allora correvano i 250 metri (!) ed ha eguagliato quello degli 80 con 8"9. Convocato nella nazionale juniores nel 1964 con Carabelli come capitano a 17 anni dopo aver vinto il titolo italiano dei 100 correndoli 10"7. Nella foto a destra una spettacolare foto stroboscopica della sua partenza dai blocchi che mette in risalto tutta la sua dinamicità.
Alla Pasqua 1963 emerge un giovane talento entrato nella storia dello sport italiano ed europeo, dopo Salvatore Morale campione europeo in carica nei 400H che vinse quella gara dei 200 ostacoli in 23"9, fu secondo uno junior, quell' Eddy Ottoz che diventò a sua volta campione europeo ma negli ostacoli alti. La foto che vedete realizzata quel giorno all'Arena ha troneggiato per anni come gigantografia nella sede del CONI a Roma e vide il meglio in assoluto che l'italia avesse prodotto in quegli anni post bellici negli ostacoli - infatti secondo fu appunto lo junior valdostano Eddy Ottoz (J) con lo stesso tempo del vincitore Salvatore Morale, seguito da Mazza, Frinolli, Cornacchia, Sar.
Nel 1964 la Riccardi si classifica quarta assoluta in Italia, nel 1965 gli allievi Schena, Frati, Contini e Legoni sono Campioni italiani di Corsa Campestre nonostante il dolore per la perdita del loro allenatore Alberto Zerbi -
Il 1966 il ventennale della nascita della Società viene festeggiato all'Arena con una mega staffetta: la 100x1000mt compiendo i 100 chilometri in 5 ore, 6 minuti e 30 secondi a cui partecipano tutti, atleti, tecnici e dirigenti. Il tredicenne Antonello Villani fu il primo atleta che scese in pista per lanciare questa impresa e poi 4 anni dopo sarebbe diventato campione italiano allievi di corsa campestre nel 1970 (vedi foto all'ippodromo) -purtroppo prematuramente scomparso 10 anni dopo - Secondo fu un altro atleta della Riccardi Luca Bigatello a sua volta futuro pluricampione di mezzofondo con numerose presenze in azzurro - ma scambierà la posizione su pista vincendo i campionati Italiani a Siena con Antonello a salire sul secondo gradino del podio. Vedi foto a destra
Anni 70: esplosioni degli atleti giovanili allenati da Gianni Caldana con record e titoli italiani allievi e juniores nella 4x100 poi i grandi primati di Angelo Groppelli nel peso
Gianni Caldana detto John da suoi atleti, fu medaglia d'argento nella staffetta 4x100 alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 ha fatto fare un salto di qualità ai velocisti da lui allenati alla Riccardi al campo XXV aprile di cui era il direttore ma non solo, altri numerosi specialisti saltatori e lanciatori si ritrovavano ogni giorno in quel campo sportivo ancora oggi dedicato all'Atletica.
La 4x100 juniores (Malcangi, Grassi, Zanaboni e Trabattoni) migliorò il record italiano juniores correndo in 42” netti nel 1971. Artefice del successo fu del grande tecnico Gianni “John” Caldana, mitico allenatore della Riccardi specializzato nel preparare le steffette. Grazie a Caldana titoli e primati della 4x100 e della 4x200 si succedettero annualmente Nessun tecnico come Caldana era capace di programmare la preparazione di un velocista finalizzandola ai Campionati Italiani della sua categoria. Caldana allenò anche eccellenti mezzofondisti della Riccardi come Alfredo Rizzo e Gianfranco Carabelli, campione italiano juniores degli 800 metri nel 1963
Un bel ricordo di lui, il leggendario Caldana e di questo periodo, l'ha avuto Enrico Parodi Il tecnico col quale lui ha avuto il feeling migliore. Da un intevista di Paolo Brera ad Enrico: “Un tipo singolare. Riusciva ad avere una fiducia totale da parte degli atleti, e questo a volte lo portava ad assumere atteggiamenti vessatori. Si imponeva, pretendeva. Il fatto è che poi - proprio grazie a questi atteggiamenti - otteneva. Si capisce, otteneva per gli atleti: e gli atleti gliene erano grati. Caldana era capace di piazzarsi in mezzo al campo su una poltrona da regista, e di lì distribuire ordini per megafono”. Un grande tecnico.
E i dirigenti, che ruolo hanno in una società sportiva? “Un ruolo determinante. E non solo per gli aspetti organizzativi. Ci dev’essere un rapporto molto chiaro sia con i tecnici che con gli atleti. Un rapporto onesto. Il dirigente dev’essere il trait d’union fra gli atleti, i tecnici e la società sportiva. E suo è anche il ruolo di collegamento con l’insieme della società italiana. I giovani che fanno sport non finiscono male.” Insomma, la pista come antidoto alla strada. Le due figlie di Parodi, tuttavia, sport non ne hanno mai fatto. “Sì, ma fortunatamente mio nipote gioca a basket. Almeno lui fa sport agonistico. Così posso essere orgogliosamente nonno.” Gli voglio domandare se ha messo l’atletica proprio davanti a tutto. “Non di molto, ma davanti a tutto”, è la risposta. E il lavoro, la famiglia? “Ho avuto la fortuna di trovare una moglie quasi perfetta, che non mi ha mai fatto pesare le assenze, ha sempre sopportato tutto. Tutta la settimana stavo in giro per l’Italia a vendere e poi magari il sabato le annunciavo che l’indomani sarei stato a Bologna per le gare”.
La 4x100 allievi (Albini, Zanaboni, Grassi, Malcangi) a Formia conquistò il titolo italiano stabilendo il primato nazionale di categoria con 43”1. Un ricordo di quel giorno lo abbiamo nel racconto di Enrico Parodi con le staffette che dominarono tra gli allievi nella 3x1000 e nella 4x100 che tanto lo entusiasmarono
La prima grande soddisfazione che la Riccardi ha dato a Parodi è stata la vittoria nella 4x100. Sembra che i dirigenti delle società sportive, in occasioni come queste, si abbandonino a manifestazioni di entusiasmo degne delle curve degli stadi. “Poi, nel 1970, alla Scuola di Formia vincemmo tutte e due le staffette allievi, cioè la 3x1000 e la 4x100. Nella prima eravamo favoriti… sfacciatamente favoriti… e mantenemmo il pronostico. Nella seconda favorito era il Cus Torino.
La sera prima, in un ristorante di Formia, Elio Locatelli, allenatore del Cus Torino, mi disse che l’indomani loro avrebbero vinto la staffetta veloce. Risposi che avrebbero dovuto essere quanto meno pari all’ultimo cambio, altrimenti avrebbero perso. Infatti il giorno dopo, all’ultimo cambio, eravamo avanti circa un metro e mezzo, e l’ultimo nostro frazionista, Malcangi, era esordiente in staffetta. Resistette fino all’ultimo all’attacco del Cus Torino, e vinse. Dopo la gara i tecnici delle altre società mi dissero che io avevo percorso gli ultimi settanta metri a fianco di Malcangi: da fuori la pista lo avevo accompagnato nella sua volata saltando di fianco. Io non me n’ero neppure accorto.”
Nel 1973 la 4x100 (Zanaboni, Genovese, Carrara e Trabattoni) portò il record assoluto della Riccardi a 41”3
Record italiano juniores a 41”5 con Sbarsi, De Martino, Minetti e A. Genovese, in occasione del titolo italiano di categoria a Firenze. (Minetti e Genovese partecipano agli europei juniores di Duisgurg). Gabriele Ghisellimi vince gli italiani allievi sui 400 ostacoli.
L'atleta di maggior spicco in quegli anni è stato il mitico Angelo Groppelli che portò il record italiano del getto del peso a 19.02m nel 1974.
L’anno seguente il pesista della Riccardi si laureò campione italiano assoluto portando il primato sociale alla misura di 19.20m. Nel 1978 riuscì a migliorarsi ulteriormente con la misura di 19.70m.
Nel 1979 superò il muro dei 20 metri per la prima volta nella sua carriera con 20.03 in occasione della vittoria nell’incontro internazionale tra Italia e Polonia. Groppelli partecipò a tre edizioni degli Europei a Roma 1974 e Praga 1978 all’aperto e a Milano nel 1978.
Lorenzo Bianchi uno dei più grandi talenti di salto in alto sfiorò la qualificazione olimpica per Montreal, vinse un po' a sorpresa il titolo italiano assoluto del salto in alto con 2.22 a Torino nel 1975 ed è ricordato da un bellissimo articolo che il giornalista e saltatore di triplo Gigi Reggi ne fece sull'annuario 31 del 1977. Bianchi partecipò agli Europei Indoor del 1981 a Grenoble.
Nel 1974 il nuovo ritrovo sociale della Riccardi fu all’Arena di Milano dopo anni passati presso il CSI di Via Sant’Antonio ma non nella sede attuale bensì dove adesso c'é la FIDAL Milano, Nella foto: Moleti, Adolfo Tammaro, Vecchi, Vicardi, Parodi, Renato Tammaro, Avogadro, andreoni, Cardani, Motta, Reggi, Frigerio e Merlati.
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