Nato il 27 novembre 1986, Luca Lo Cascio scopre l’atletica in Sicilia, nella sua terra: mezzofondista per il CUS Palermo sulle distanze degli 800 e dei 1500 metri, allenato da un tecnico di spicco del movimento azzurro come l’ex mentore di Salvatore Antibo Gaspare Polizzi; tra le sue esperienze agonistiche i Giochi delle Isole Under 18 con la divisa della rappresentativa regionale siciliana e numerose partecipazioni alle finali Argento dei Societari Assoluti.

Da Palermo a Milano il salto è lungo, sia spaziale sia temporale, ma è possibile grazie alla grande passione per l’atletica di Luca: nel 2015 approda nel capoluogo lombardo per lavoro e proprio a Milano conosce la moglie Priscilla. Dopo aver conseguito il patentino di istruttore (e aver iniziato a metterlo in pratica con i giovanissimi) in Sicilia Lo Cascio approda in Riccardi nella stagione 2015/16 con grande entusiasmo: in un primo tempo segue solo i corsi, poi diventa tecnico sia per l’avviamento (con un gruppo di Cadetti) sia per l’agonismo, settore nel quale allena atleti delle categorie Cadetti, Allievi e Juniores (sia al maschile sia al femminile). «Essere stato un atleta è importante per essere un buon istruttore - dice -:  la scuola del campo è fondamentale, occorre un mix perfetto tra teoria e pratica. È importante sapere rapportarsi con l’atleta e con le sensazioni che vive dopo un certo tipo di allenamento».

Lo Cascio fissa il proprio credo atletico in tre punti: «Un istruttore deve essere un esempio per i propri atleti sia dentro sia fuori dal campo: deve poi essere umile e non pensare di sapere tutto. Infine deve essere anche motivatore: non dobbiamo mai dire a un atleta “Tu non ce la farai”. Non tutti i ragazzi hanno qualità per arrivare a disputare i Giochi Olimpici, ma per un atleta ottenere il massimo con i propri mezzi vale quanto arrivare a un’Olimpiade».  Tre anche i cardini dell’essere atleta nel Luca-pensiero: «Il primo aspetto è la disciplina: per me conta più del talento. Importanti poi la fiducia nel proprio allenatore e grande costanza. La testimonianza del mio vecchio compagno di allenamenti Alessio Terrasi, campione italiano Assoluto 2018 di maratona, è un esempio di come la costanza negli anni paghi sempre».

Cameriere all’ora di pranzo in una hamburgheria, Luca con la moglie è anche il “motore” organizzativo di un Gruppo Giovani, allestendo attività ricreative ed eventi giovanili in un contesto cristiano. Da quando è divenuto tecnico di atletica la fede ha trovato sempre più spazio nella sua vita: «È una marcia in più, che mi aiuta a far capire ai ragazzi quanto debbano credere in loro stessi».