Aveva appena iniziato a fare atletica…e già pensava a insegnarla: «Già in quinta elementare pensavo quanto sarebbe stato bello diventare allenatrice». Parole e musica di Francesca Berti, nata il 12 gennaio 1992, oggi un punto di riferimento per i corsi di avviamento all’atletica della Riccardi Milano 1946 ma anche prima componente donna del Consiglio Direttivo della società e cardine del sodalizio pure nell’ambito dell’organizzazione e della promozione.

Tutto parte a Piombino (LI) nel 2003: Francesca è originaria della Toscana e da atleta inizia vestendo i colori del Centro Atletica Piombino. Nel curriculum risultati importanti ai Campionati Italiani: prima il titolo italiano Cadette 2007 nella 4x100 e il quinto posto lo stesso anno sui 300m piani, poi finali tricolori giovanili sfiorate da allieva e da under 23 nelle due specialità che la vedranno conquistare i migliori risultati cronometrici, i 400 metri piani (personale da 58”98) e i 400 metri ostacoli (1’06”55).

Come lasciavano presagire le ambizioni da ragazzina, la sua parabola da allenatrice scatta presto, a soli 19 anni, nel 2011 con il tirocinio del corso istruttori. Francesca si laurea in Scienze Motorie a Pisa e nel settembre 2015 si trasferisce a Milano: per frequentare la magistrale ma anche per seguire il lavoro del fidanzato Riccardo, conosciuto (ovviamente) sui campi di atletica e come lei con una spiccata propensione per il “giro della morte”. A Milano Francesca (grazie anche agli ottimi rapporto tra Fabio Quilici e il nostro presidente Sergio Tammaro) conosce l’Atletica Riccardi Milano 1946 (della quale vestirà pure la maglia da atleta nel 2017 e nel 2018): «Un incontro che ha rinnovato la passione per questo sport - dice lei stessa  -: mi ha sempre attratto l’idea di vivere la realtà di una grande società. Avevo “studiato” la Riccardi qualche anno prima quando portai a casa da un Campionato Italiano Allievi l’Annuario della società: evidentemente era nel mio destino».  La sua prima stagione da istruttrice in verde è il 2015/16: Francesca diventa presto anche figura di riferimento per i corsi in segreteria e (dal 2017/18) coordinatrice dell’avviamento. Nel frattempo, dopo la laurea magistrale, affronta un master in Sport Management affinando idee e progetti nell’organizzazione degli eventi e nella comunicazione (soprattutto attraverso i social media).

Se le chiediamo tre qualità che non può non avere un istruttore di atletica lei risponde decisa: «Sicuramente l’empatia, poi la fermezza (non va mai data l’impressione di avere dei dubbi su ciò che si sta facendo) e la capacità di concentrarsi e isolarsi dall’esterno durante la lezione».  Francesca attualmente segue un gruppo di Esordienti e fa da supporto anche per un secondo gruppo composto stavolta da Cadetti e Allievi: negli atleti apprezza soprattutto «la determinazione, la concentrazione e anche la capacità di trovare sempre soddisfazione e divertimento in ciò che fanno perché questo è il vero motore di chi gareggia in atletica». Il suo sguardo è sempre puntato in avanti: «Cerco sempre di confrontarmi con gli altri allenatori e istruttori, provo a “rubare” un po’ dei segreti di ognuno. Rispetto a quando iniziai nel 2011 sono molto cresciuta ma la strada è ancora lunga e non bisogna mai fermarsi».